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Derbisolar di Derbigum: prodotto del futuro

Energie rinnovabili di
Il manto bituminoso con fotovoltaico amorfo integrato premiato da SAIE 2010 e dalla giuria del concorso “Innovare per costruire – una vetrina sul futuro”

Il gruppo di esperti che costituisce la Giuria della Selezione Novità SAIE - Giuseppe Turchini, direttore della rivista Arketipo; Maurizio Favalli, direttore della rivista Costruire; Giuseppe Biondo, direttore della rivista Modulo; Carlo Cagozzi, Quarry and Construction; Nicola Leonardi, direttore della rivista The Plan, e Valeria Tatano, Università IUAV, Venezia - ha deciso di segnalare 15 prodotti che ritiene emblematici delle quattro tendenze che segneranno il futuro delle costruzioni nei prossimi anni. Ovvero:
Recupero: le specificità di lavorare sul “vecchio”
Velocità e facilità di montaggio in cantiere
Progetto sostenibile
Progetto integrato

La giuria di esperti ha scelto le novità ritenute di particolare interesse per aver meglio saputo coniugare sviluppo e ricerca verso soluzioni tecniche nuove e performanti.
Tra queste anche Derbisolar di Derbigum: un sistema che unisce la membrana DERBISOLAR Base ai pannelli fotovoltaici di tipo amorfo prodotti da Unisolar (modello PVL-136 e PVL-68). La colorazione bianca di Derbisolar Base permette di abbassare la temperatura dell’edificio rispetto ad un normale tetto nero dal momento che la temperatura della sua superficie è fino a 40° C in meno nelle stagioni più calde.

Derbisolar viene premiato nella categoria Recupero: le specificità di lavorare sul “vecchio” per via della sua completa adattabilità a qualsiasi tetto esistente, soprattutto negli edifici più antichi e delicati in cui l’impianto amorfo ha un limitato impatto estetico, non risulta visibile dal basso e ha un peso molto limitato (solo circa 3,5 kg/m2) . Inoltre Derbisolar è applicabile a freddo evitando l’utilizzo di fiamme libere in copertura con possibili danni agli edifici. A differenza dell’applicazione a fiamma, non altera le caratteristiche della membrana, ne impedisce il precoce deterioramento dovuto all’esposizione a shock termici, e compensa le irregolarità del supporto.

Il recupero del vecchio, in Derbigum, è anche inteso come una strategia di greenovation che l’azienda persegue ormai da tempo: le membrane prodotte contengono dal 10% al 30% di materiale riciclato internamente, con l’obiettivo di arrivare al 50% al termine del 2012, limitando il ricorso all’utilizzo di materie prime vergini il cui impatto ambientale è elevatissimo.