Ai mondiali dell'architettura sostenibile, quest'anno in scena a Versailles dal 28 giugno al 14 luglio, erano esposti 20 prototipi di case "futuribili": studiati da team di studenti e docenti di prestigiose università internazionali e costruiti in grandezza reale in sole due settimane, gli edifici sono stati sottoposti a prove di qualità di design, ingegneria, funzionalità, sostenibilità e compatibilità sociale e giudicati da una giuria che ha appena conferito la palma della vittoria ad un progetto italiano.
ROCKWOOL, produttore leader di soluzioni di isolamento in lana di roccia, è stata scelta dai team francese e franco-americano per fornire consulenza, supporto tecnico e soluzioni per l'isolamento termoacustico. Gli elevati valori di isolamento e la sostenibilità della lana di roccia ROCKWOOL hanno giocato un ruolo chiave nella scelta del fornitore. Ne sono nati due ambiziosi progetti - Liv Lib' e Maison Reciprocity - di cui quest'ultimo figura tra i primi dieci progetti premiati nella classifica finale.
Liv-Lib’ è il progetto presentato dal team francese. E' un edificio ecologico, studiato per rispondere ai problemi di densificazione urbana, composto da due unità: l’“hub” e le capsule. L’“hub” riunisce i sistemi tecnologici necessari al funzionamento dell’abitazione, come la produzione di energia, la ventilazione, le apparecchiature elettriche, i sistemi di gestione dei rifiuti e delle acque grigie, nonché i sistemi di collegamento verticali (ascensori e scale). Ogni “hub” dispone di vari “porti” adatti a ricevere una capsula abitativa. Queste sono mobili e di grandezza diversa e si “collegano” all’“hub”, permettendo alle famiglie di condividere gli impianti energetici. I due moduli di Liv-Lib’, con un telaio interamente in legno, integrano il sistema di isolamento ROCKWOOL nelle partizioni verticali, nella facciata ventilata e nelle strutture orizzontali.
Maison Reciprocity, progetto studiato da un team franco-americano, si propone di trovare un equilibrio tra elementi antitetici come l’intimità e le interazioni sociali, l’estetica e la performance, il design e la costruzione, lo spazio e i sistemi. Il risultato è una reinterpretazione del modello di casa a schiera, compromesso tra l’habitat individuale e quello collettivo.