Duemila presenze, duecento contatti commerciali ed un pubblico in visita allo stand composto da numerosi ospiti esteri: il gruppo di Zoppola (PN) guidato da Fabio Simonella ha accolto con sorpresa questi numeri, inaspettati in un mercato che si prepara a chiudere l’anno del segno di una ripresa delle difficoltà congiunturali. “Produzione a basso costo ma di qualità: proprio i risultati di Sicam confermano che questa è la chiave per affrontare il futuro” ha dichiarato Simonella. Un obiettivo impraticabile? “No – afferma deciso Simonella – Low cost non significa taglio dei costi del sistema produttivo attuale ma ripensamento del sistema produttivo stesso. Un cambio di mentalità che significa ad esempio contenimento degli sprechi mediante il riutilizzo di materiali di scarto”.
Il riferimento è ad esempio al legno: anziché bruciare i residui di lavorazione nelle centrali a biomasse - come da recente tendenza a seguito dei contributi europei per la produzione di energia – dovremmo continuare nel riciclo attraverso la produzione di pannelli truciolari. Il guadagno in questo modo è doppio: per l’ambiente e per il consumatore, che a pari qualità potrà trovare prodotti di costo inferiore poiché risultanti da una filiera ridotta.
È questo uno dei messaggi lanciati proprio a Sicam da Assopannelli – Comparto Componentisti di cui Simonella è presidente nazionale. Ma la strada per il contenimento dei costi passa anche attraverso la scelta di materiali funzionali, esteticamente piacevoli ma pratici come il metacrilato, protagonista proprio nello stand Sinco delle nuovissime proposte di pareti attrezzate, mensole e soluzioni per l’arredo casa.
“Linearità ed essenzialità delle forme: è questa la parola d’ordine che i prodotti devono avere, se vogliono essere collocabili sul mercato. – afferma Simonella – I nostri clienti ci chiedono sempre più prodotti utilizzabili in vari contesti sia residenziali che commerciali, e la semplicità delle forme è il requisito fondamentale per permettere una loro flessibilità di utilizzo. Non è una limitazione alla creatività dei designer, ma solo l’invito, fatto da chi ogni giorno si confronta direttamente con gli acquirenti finali – a recuperare il piacere della concretezza”.