“Fu amore a prima vista. Vittima di un incantesimo, restai folgorato, congelato su due piedi. Lui sontuoso nel suo severo rigore formale mi faceva sentire minuscolo eppure grato. Percepivo infatti la sua benevolenza quasi fosse un vecchio amico di famiglia. Mia madre, sempre indaffarata e schiava dell’orologio, mi afferrò per un braccio trascinandomi a scuola. La nuova scuola. Ci eravamo trasferiti a Catania da sole 24 ore. Da allora ogni giorno indugio un paio di minuti davanti all’ingresso. Entro di rado, difficile che debba andare in posta, è un’incombenza di cui si fa carico mia moglie. Ma quando lascio la città sento la sua mancanza”.
Seduto in un caffè emiliano all’ombra della Ghirlandina un imbiancato signore figlio d’altri tempi, per breve tempo costretto lontano dalla sua Sicilia, confessa - ma non sottovoce - quel suo strano primo amore. L’amore per un palazzo di cui Edilteco è lieta di raccontare la nuova vita. Perchè riqualificare e rendere più sicuro un edificio quasi centenario significa anche proteggerne l’incantesimo.
Succede a Catania grazie al contributo dell’azienda del modenese leader nella produzione di malte leggere termoisolanti nonché all’avanguardia nell’ambito dell’isolamento acustico e della protezione dal fuoco. Protagonista il Palazzo delle Poste nel cuore della città sicula, splendido esempio di architettura degli anni Venti - ma con qualche licenza rispetto al rigore monumentale imposto dal fascismo - opera dell’architetto figlio d’arte Francesco Fichera (il padre, l’ingegnere Filadelfo, fu demiurgo di un altro vanto cittadino, l’evocativo Giardino Bellini). Inaugurato da re Vittorio Emanuele III il 4 maggio del 1930 - il progetto risale però a diversi anni prima - il palazzo occupa maestoso un intero isolato. Inusuale la planimetria che, al contrario di quanto di solito accade negli uffici postali, vuole gli spazi riservati al pubblico non al centro bensì nell’anello periferico.
“I lavori di ristrutturazione di cui si occupa CO.BEL, azienda nata nel 2005 con sede a Belmonte Mezzagno, Palermo, si sono rivelati importanti sia sul piano edile sia dal punto di vista dell’impiantistica - spiega l’ingegnere Francesco Russo nel ruolo di consulente CO.BEL -. Dopo la rimozione di vecchi materiali è stato applicato l’intonaco protettivo antincendio Protherm Light di Edilteco. Gli usci ormai obsoleti sono stati sostituiti con porte resistenti al fuoco (REI 120), pareti e soffitti ritinteggiati. Inoltre il progetto di recupero prevede l’installazione di un nuovo impianto elettrico, di un gruppo di pompaggio antincendio certificato UNI EN 12845 nonché di un impianto di spegnimento Water-Mist.
Ecco in estrema sintesi l’essenza di una puntuale riqualificazione che nella presentazione della SCIA antincendio per l'attività svolta all’interno degli uffici al Comando Provinciale dei vigili del fuoco di Catania individua la quadratura del cerchio. Fondamentale il contributo di Edilteco, azienda modenese che, forte di un know-how innovativo anche nell’ambito della difesa dal fuoco, ha fornito oltre diecimila kg (10.080) di Protherm Light. Una soluzione antincendio dalla posa semplice e pulita poiché frutto di una ricerca tecnologicamente assai avanzata in grado di soddisfare i criteri imposti dalla normativa europea EN 13381”.
Capostipite della linea Protherm firmata Edilteco, nato per proteggere gli elementi strutturali dal fuoco e disponibile in bianco e grigio, Protherm Light è un intonaco a base di perle vergini di polistirene espanso a granulometria costante rese ininfiammabili da uno specifico trattamento chimico e fisico che ne garantisce l’omogeneità di distribuzione nell’impasto. Angelo custode di tutti quei centri commerciali per cui tutelare la sicurezza di clienti e maestranze è primo comandamento, scelto per difendere le strutture in acciaio dell’Aeroporto Internazionale di Bari e rivestire i 40mila metri quadrati della galleria della circonvallazione nord di Roma, Protherm Light si conferma ancora una volta intonaco fuori dal comune ottimale per rispondere alle esigenze di opere imponenti. Nell’ambito dei rivestimenti protettivi contro gli incendi, l’utilizzo di elementi leggeri in luogo dei più tradizionali inerti organici è senza dubbio una scelta senza paragoni.
Forte di una formulazione chimica inusuale, Protherm Light presenta infatti tratti di assoluta novità. Con una bassa massa volumica, resistente agli impatti e agli agenti atmosferici (dunque adatto anche per pareti esterne) la soluzione firmata dal gruppo che fa capo alla famiglia Stabellini possiede notevoli qualità di isolamento termico e garantisce tempi di presa oltremodo rapidi. “L’intervento di riqualificazione del Palazzo delle Poste di Catania ha coinvolto soprattutto il piano seminterrato che ospita nove archivi riservati al deposito di materiale cartaceo. Con lo scopo di ottenere un grado di resistenza al fuoco REI 120 - sottolinea l’ingegnere Russo - è stato necessario applicare Protherm Light tanto sul soffitto quanto sulle pareti. La superficie trattata con l’intonaco Edilteco è pari a 1600 metri quadrati”.
In una città abituata a sopportare con bonaria rassegnazione gli sbalzi d’umore di un vulcano, l’Etna, pingue ma incapace di trattenersi, investire in sicurezza pare tutto fuorché un vezzo superfluo. E se Catania mostra con un certo orgoglio di aver molto da spartire con la seducente fenice - “melior de cinere surgo”, rinasco dalle ceneri ancor più bella, recita a chiare lettere l’iscrizione subito colta dallo sguardo di chi transita attraverso la Porta Ferdinandea - non è scontato che il miracolo della resurrezione contempli ogni suo singolo edificio. Prevenire dunque è meglio che curare, soprattutto se la normativa in materia d’incendi, a ragion veduta, lo pretende.