All’interno di un’area della città di Bologna nella quale è in corso un processo di riqualificazione urbanistica, sorge la nuova centrale per la produzione di energia elettrica e termica di Hera. Per inserirsi in un’area non più prettamente industriale, oltre alla riduzione nell’altezza dei corpi di fabbrica, l’inserimento nel contesto urbano passa anche attraverso un “restyling” di forme e cromie dell’intero fabbricato. La massa ingombrante e monolitica della precedente centrale è stata infatti sostituita da forme dinamiche che rendono visivamente meno impattante il volume dell’impianto.
Le cromie scelte per la nuova centrale sono quelle calde della città di Bologna: il rosso mattone, il giallo ocra, il giallo tufo, il marrone testa di moro e il marrone ruggine.
Anche i materiali con cui sono state realizzate le pelli dell’impianto vogliono trasmettere un’immagine decisamente meno austera e maggiormente materica rispetto a quella dell’impianto esistente: la ceramica e la lamiera stirata sono i principali materiali di rivestimento. La ceramica in particolare è stata utilizzata su parte delle facciate, sui terrazzi di copertura e a rivestimento delle canne fumarie.
Le facciate sono state rivestite con lastre in gres porcellanato color Rosso Soraya della collezione Marte posate orizzontalmente mentre il sistema frangisole che ricopre il camino è composto da 576 lastre in gres porcellanato nel formato 30x120 cm delle collezioni Architecture Acid Green, Marte Emperador e Rosso Soraya e Unicolore Giallo Ocra con finitura naturale, disposte verticalmente e su più anelli sovrapposti.
Il camino, elemento centrale nella composizione, è fortemente caratterizzato dalla sua forma ellittica e dal rivestimento costituito da frangisole ceramici disposti in verticale per permettere di intravedere gli impianti interni. I frangisole ceramici, di diversi colori e disposti volutamente in modo casuale a schiarirsi verso l’alto, rendono la struttura permeabile all’occhio e la fanno assomigliare ad un grosso radiatore. La lamiera stirata è invece la seconda pelle del fabbricato ed è posata in modo tale da rendere i volumi della centrale meno compatti e più cinetici.