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Quanto è ecologico il pellet?

Più ecologico del gas: il pellet come combustibile ideale

La diffusione del pellet è ormai un dato di fatto, e a buona ragione. Le sue proprietà, infatti, permettono a questo combustibile di essere uno dei meno impattanti per l'ambiente. La sua produzione di residui, tuttavia, inganna molti a pensare che sia meno vantaggioso di fonti come il gas, che sono a tutti gli effetti prodotti fossili che, in quanto non rinnovabili, sono decisamente meno meritevoli di fiducia.
Ma questa concezione si basa spesso su informazioni datate o errate, che prendono in esame solo le emissioni delle stufe a pellet per giustificare condizioni critiche di respirabilità dell'aria, quando si dovrebbero considerare anche tutte le altri fonti di emissione.

Diverse ricerche hanno dimostrato come l'installazione di combustibili a pellet non abbia avuto un impatto negativo su qualità di aria di zona montana, anzi: in molti casi si è potuta perfino ridurre l'emissione di particolato del 90%!
Con il dibattito sul riscaldamento globale sempre presente in attualità, molti potrebbero essere portati a individuare in combustibili "fisici" il problema dell'aumento delle temperature, ma nel caso del pellet non è affatto così. Per questo i Paesi dell'UE hanno introdotto incentivi che, come l'Ecobonus italiano, permette di installare più agolmente prodotti meno dannosi.

Qualche mito da sfatare

Ma come mai il pellet è visto in cattiva luce da molti acquirenti di combustibile? La colpa è di alcune "fake news" tristemente diffuse nel nostro paese. Vediamo di sfatare le principali.

  • Il pellet contiene elementi tossici: una delle grandi "bugie" riguardo al pellet è la sua presunta tossicità, che deriverebbe dalla presenza di vernici e collanti dannosi. In realtà, un buon pellet deve rispettare standard di atossicità molto severi, senza avere tracce di sostanze simili.
  • Per usare un pellet sicuro è necessario comprare solo quello austriaco: benché appartengano a una delle varietà più pregiate, i prodotti dell'Austria non sono gli unici di buona qualità reperibili sul mercato. Diversi Paesi hanno ormai consolidato una produzione certificata di pellet.
  • Utilizzare il pellet contribuisce alla deforestazione: molti associano il pellet a una spogliazione completa dei boschi, ma in realtà ogni zona boschiva utilizzata per la produzione di questo materiale è gestita attraverso severi cicli di taglio e ricrescita, che non solo impediscono di rendere brullo e inutilizzabile il terreno, ma aiutano la flora a rinnovarsi e a rafforzarsi in maniera sicura e controllata.
  • Il costo dei pellet aumenta in maniera esagerata di anno in anno: quest'affermazione deriva da un fraintendimento della normale meccanica della domanda e dell'offerta. Il prezzo del pellet, infatti, rimane pressoché costante ogni anno, anche se subisce prevedibili variazioni a seconda della stagione. In inverno e in autunno, per esempio, i sacchi sono reperibili a un prezzo maggiorato semplicemente perché vengono richiesti molto di più, ma non si tratta certo di picchi esorbitanti, o, soprattutto permanenti.

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