Le differenze sostanziali tra la tettoia e il pergolato si trovano tutte nelle definizioni delle due strutture che, anche da un punto di vista giuridico, devono essere trattate in modo distinto e separato.
Come già detto precedentemente, la tettoia è una struttura composta da uno spiovente (ma possono essere anche di numero maggiore) ed è normalmente poggiata almeno su uno dei suoi lati maggiori su colonne che possono essere anche fornite di fondamenta. La struttura di una tettoia può anche essere parziale quando un lato di colonne è sostituito dal muro perimetrale di una costruzione ma lo scopo principale è il medesimo, ovvero quello di coprire l'ambiente su cui insiste. Questa copertura non deve avvenire in modo totale in quanto l’ambiente racchiuso all’interno del perimetro della tettoia deve essere aperto almeno su tre lati allo spazio circostante.
Il pergolato ha invece una definizione totalmente diversa, come espresso più volte dalla Corte di Cassazione.
Il pergolato infatti è una struttura completamente aperta sia nei lati esterni (esattamente come la tettoia) ma anche e soprattutto nella parte superiore; la costruzione, per essere considerata pergolato, deve obbligatoriamente essere realizzata con materiali leggeri e senza che le colonne facciano uso di alcun tipo di fondazioni; deve inoltre avere una superficie non di elevate dimensioni ma la caratteristica basilare è che deve poter essere di facile rimozione.
Il principale scopo del pergolato è infatti quello di creare ombra sulla sua superficie per mezzo principalmente di piante rampicanti o di teli ed entrambi questi elementi devono poter essere sostenuti dalla struttura del pergolato stesso. La differenza tra pergolato e tettoia quindi è sostanziale ed è principalmente nella modalità costruttiva di queste due strutture.
La tettoia è una struttura ben ancorata al terreno o ad un muro perimetrale dell’abitazione che aumenta di fatto la superficie usufruibile dell’immobile in quanto costruita in modo tale da poter fungere da riparo ai vari agenti atmosferici sia per le persone che per le cose, mentre il pergolato è una singola impalcatura che funge da semplice ombreggiatura ( o al massimo consente di ripararsi dai raggi solari diretti) con solo due file di montanti i quali possono essere ancorati a terra ma non cementati (altrimenti sarebbero considerate delle fondazioni di una tettoia) e che sono uniti tra loro da due travi principali che fungono da base per i montanti orizzontali.
Il pergolato inoltre deve avere un’altezza minima che consenta il passaggio agevole di persone e cose ed è considerato, anche da un punto di vista giuridico, alla stregua dei manufatti ornamentali in quanto effettuano sostanzialmente una funzione prettamente estetica e non strutturale.
Per quanto riguarda il posizionamento delle due strutture all’interno della proprietà, non vi sono sostanziali differenze in quanto anche il pergolato, come la tettoia, può essere sia costruito come struttura indipendente ed autoportante che appoggiato all’edificio; in entrambi i casi deve comunque mantenere le sopracitate caratteristiche ovvero essere costituito da due file di colonne, avere il tetto aperto e la copertura deve essere formata da piante, arbusti o semplici teli che possono essere sia di tipo fisso che scorrevole. Per quanto riguarda la copertura del pergolato sono inoltre ammesse le lamelle orientabili, sia in legno che in altro materiale, che però non possono creare una superficie unica ma devono avere un angolo di inclinazione tale da poter considerare il tetto della struttura sempre aperto.
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