Cos'è l'umidità di risalita e come si riconosce?

Per capire il problema e conoscere il modo in cui questo si diffonde, basta mettere una spugna all'interno di un recipiente d'acqua e in pochi secondi questa verrà assorbita senza lasciare traccia. I materiali edili funzionano allo stesso modo e il modo e la velocità con cui l'acqua si diffonde all'interno di essi, varia in base al tipo di materiale e alla loro capacità di assorbimento detta porosità, caratteristica che deve essere presente per garantire l'assorbimento delle vernici.

L'umidità, essendo fondamentalmente acqua, si inserisce all'interno dei microscopici vasi presenti all'interno dei materiali e sfruttando il fenomeno fisico della capillarità, risale lungo tutta la parete. Il livello di risalita è il punto in cui il fenomeno sembra fermarsi o rallentare e oltre alle cause descritte sopra, dipende anche dalla dimensione dei capillari: maggiore è il loro diametro, più difficile sarà per l'umidità risalire lungo il muro, viceversa, in presenza di capillari più piccoli, l'umidità potrà facilmente invadere l'intera parete.

L'umidità di risalita è riconoscibile tramite la presenza di aloni sui muri che inizialmente appaiono come delle zone di colore più scuro sulla parete e successivamente possono dare origine a cristallizzazioni saline che in genere si presentano nelle zone più alte, ossia dove il fenomeno rallenta o si arresta, a causa del permanere dell'umidità che ristagna nei vasi e rilascia il sale in essa presente. L'entità di queste cristallizzazioni può variare presentandosi in zone che vanno da pochi centimetri a diversi metri di estensione, non solo sulle facciate interne ma anche quelle esterne dell'edifico. Questo comporta un evidente degrado degli intonaci e del muro stesso e può dare origine anche alla formazione di muffe, elemento da non sottovalutare.