Possiedi un immobile e lo vuoi affittare? Oppure lo stai già facendo e vuoi capire come pagare meno tasse su questa rendita? Avrai già sentito parlare di cedolare secca. Qui ti spieghiamo in cosa consiste e ti aiutiamo a capire se ne puoi approfittare.
Cos’è la cedolare secca?
Si tratta di un regime facoltativo che consiste nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile). Se si sceglie la cedolare secca, non si dovranno pagare nemmeno l’imposta di registro e l’imposta di bollo dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione. Questo regime è regolato dall’art. 3 del dlgs 23/2011
La cedolare secca si può scegliere nel momento in cui si effettua la registrazione del contratto di locazione, tramite il modello RLI, oppure successivamente. Alla scadenza dell’accordo, bisogna comunicarne esplicitamente la proroga. In caso contrario, ammesso che le carte siano in regola, il regime facoltativo non decade immediatamente. Si va però incontro a delle multe, a partire da 50 euro per un ritardo nella comunicazione inferiore ai 30 giorni.
Si può usufruire della cedolare secca sia in caso di locazione di un immobile abitativo, anche per affitti brevi, sia per la locazione di un immobile commerciale (a patto che l’accordo sia stipulato nel 2019). Analizziamo ora i due casi.
Video: La Cedolare secca nel contratto di affitto
Come funziona la cedolare secca sulle locazioni abitative?
Si parla di locazioni abitative a tutti gli effetti quando l’affitto è superiore ai 30 giorni. L’aliquota è del 21% per i contratti a canone libero, mentre scende addirittura al 10% per quelli a canone concordato.
Gli affitti brevi sono, ad esempio, quelli con finalità turistica. Per queste locazioni, la cedolare secca sarà del 21%. In caso di sublocazione, dovrà essere l’intermediario a versare la ritenuta.
Come funziona la cedolare secca per i negozi?
Per la locazione degli immobili commerciali, come negozi e capannoni, la cedolare secca è stata introdotta con la Legge di Stabilità del 2019 e non è stata confermata per il 2020. Quindi, per poterla scegliere, l’affitto deve rispettare tre requisiti:
- il contratto dev’essere stato siglato nel corso del 2019;
- gli immobili e le eventuali pertinenze (affittate congiuntamente) devono appartenere alla categoria catastale C1;
- la superficie dell’immobile (pertinenze escluse) dev’essere inferiore ai 600 m²
In presenza di questi tre requisiti si potrà applicare un’aliquota del 21%.
Ora che conosci caratteristiche e campo di applicazione della cedolare secca, puoi decidere se questo regime facoltativo fa al caso tuo. Se invece l’immobile che vuoi affittare necessita di lavori di ristrutturazione, richiedi un preventivo alle aziende nostre partner e ottieni il miglior prezzo.