Consolidamento fondazioni con micropali presso-infissi: i vantaggi

di guidaedilizia.it
Consolidamento fondazioni

In cosa consiste questo intervento contro i cedimenti? Quando è bene eseguirlo? E quali sono i suoi vantaggi e svantaggi? Vediamolo in quest’articolo

 

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: l’arma più potente contro i danni causati dal dissesto idrogeologico è la prevenzione. Parliamo in particolare del rispetto delle normative sulle costruzioni e della manutenzione degli edifici, delle reti fogniarie e di tutti gli elementi a rischio. Ma anche quando i cedimenti sono un dato di fatto, con crepe nei muri ben visibili, non tutto è perduto. Esistono interventi efficaci e risolutivi, in grado di garantire la stabilità e la sicurezza delle strutture interessate. Tra questi c’è il consolidamento fondazioni con micropali, al centro del nostro articolo di oggi. In cosa consiste? Quali sono i suoi vantaggi e svantaggi? Rispondiamo a queste domande.

Consolidamento fondazioni con micropali: in cosa consiste?

Il consolidamento fondazioni con micropali consiste nel’utilizzo di pali precaricati di dimensioni ridotte (diametro tra i 7,6 e i 14 cm), in grado di ancorare le fondazioni a terreni stabili, posti più in profondità rispetto a quelli interessati dal cedimento. Così facendo, i carichi vengono trasferiti ai terreni più solidi e l’edificio ritrova stabilità.

L’installazione dei micropali avviene grazie ad apposite piastre che vengono fissate alle fondazioni. Si usano poi dei martinetti idraulici per la pressoinfissione dei pali, che avviene in modo lento e continuo, senza vibrazioni, e viene costantemente monitorata. La fase successiva è il precarico dei micropali che infine vengono collegati alla piastra con bulloni in acciaio.

Consolidamento fondazioni con micropali: quando è la soluzione migliore?

L’installazione di micropali non è l’unica tecnoclogia per il consolidamento delle fondazioni. Si può procedere anche con l’iniezione di resine o di miscele cementizie. Quando è preferibile la palificazione? Senza dubbio quando il dissesto interessa in modo significativo e diffuso la struttura. Vediamo perché.

Le resine e le miscele cementizie sono valide in alcune situazioni, ma non sono adatte al trattamento di grandi volumi di terreno, sia perché i costi sarebbero troppo elevati, sia perché i risultati non sarebbero sempre affidabili. I micropali, invece, consentono di riattivare la fondazione con possibilità di sollevamento e recupero del cedimento, nel caso la tipologia di fabbricato lo consenta.

Consolidamento fondazioni con micropali: vantaggi e svantaggi

Questa tecnologia ha indubbi vantaggi. Te li elenchiamo di seguito:

  • l’intervento è rapido, poco invasivo e, come detto, non causa vibrazioni;

  • non è previsto l’uso di acqua, o di fanghi, né l’estrazione di terreno (per i pali presso-infissi);

  • la portata raggiunta da ogni palo viene attentamente controllata;

  • il precarico consente di annullare i cedimenti primari;

  • si tratta di una tecnica attiva, perché permette di sollevare e riattivare immediatamente la fondazione.

 

Esistono anche degli svantaggi? Un momento critico è rappresentato dal  collegamento palo-struttura. Se non viene affrontato con attenzione, può compromettere il successo dell’intervento.

Per evitare problematiche di questo tipo è meglio rivolgersi a realtà affidabili. Come SYStab che esegue il collegamento in maniera meccanica, dunque assolutamente controllabile e a prova di errore.

I dispositivi SYSTAB della linea di palificazione sono realizzati con materiali certificati conformi alla norma EN 1090-1, oltre che lavorati da un Centro di Trasformazione autorizzato dal Ministero competente, secondo quanto previsto dalle Norme Tecniche per le Costruzioni per l’impiego dell’acciaio ad uso strutturale.

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